Missione Impossibile? - Dmitrij Rogozin

L'autore dell'articolo in lingua russa Missione impossibile? :
Dmitrij  Rogozin  -  Ambasciatore della Federazione Russa presso la NATO

Traduzione dal russo verso l’italiano senza scopo di lucro e a scopo accademico: Olga L. Juravlyova, Dipartimento di Lettere e Filosofia e di Scienze Politiche dell'Universita' degli Studi di Perugia

Traduzione effettuata il 3 settembre del 2016 per l’esame del corso del Modulo Jean Monnet 2016 sulle relazioni tra la Russia e l’Unione Europea del Dipartimento di Scienze Politiche dell’Universita' degli Studi di Perugia.
 
Responsabile del corso Jean Monnet: Dott.ssa Sara Tavani, Dipartimento di Scienze Politiche dell'UNIPG

La revisione della traduzione dell'articolo dal russo all'italiano e' stata effettuata dalla Dott.ssa Monica Viozzi, Facolta' di Lettere e Filosofia dell'Universita' La Sapienza, alla quale sono molto grata per il suo contributo.   



L’Europa non potra' evitare la ricostruzione della propria struttura della sicurezza. 

Io voglio essere franco e raccontarvi che cosa sta succedendo nel Consiglio Russia-NATO. Il Consiglio esiste da nove anni e il suo lavoro viene regolamentato dalla Dichiarazione di Roma dell’anno 2002. Nella Dichiarazione viene precisato che ogni Paese membro della NATO collabora direttamente con gli altri nella propria qualita' nazionale.

Tuttavia, nella realta' tutto avviene diversamente. Alla mia prima sessione del Consiglio Russia-NATO sono arrivato alla conclusione che l’Alleanza Nordatlantica prende tutte le decisioni prima dell’inizio dei lavori del Consiglio. Percio', ritengo che la mia missione sia, effettivamente impossibile. A mio avviso, e' incredibilmente difficile modificare le decisioni prese precedentemente dai Paesi membri della Nato. 

Nonostante la mia sincera volonta' di far comprendere ai rappresentanti dell’Alleanza Nordatlantica la posizione della Russia rispetto a questa o quella questione, non ho effettivamente alcuna possibilita' di influenzare la posizione degli Stati della Nato gia' affermata in precedenza.
Un altro aspetto dell'esperienza professionale che ho acquisito nel corso della mia missione diplomatica russa presso la Nato, riguarda “la crisi afgana".

Non e' un segreto per nessuno che la Russia abbia una ricca e, per noi, negativa esperienza che riguardano di azioni militari in Afghanistan. Tuttavia, mi piacerebbe sottolineare qui la parola “ ricca”. Come Ambasciatore della Russia presso la Nato, il mio dovere e' condividere la nostra “esperienza afgana” con i colleghi dell’Alleanza. Dopotutto, l’idea di sbarcare la democrazia in Afghanistan era gia' priva di qualsiasi significato. Tuttavia, nonostante tutte le nostre consulenze e raccomandazioni, la Nato ha riprodotto tutti i passi falsi e le gaffe dello stato sovietico.
 
D’altra parte, vale la pena di far notare che la collaborazione tra la Russia e la Nato sulla questione dell’Afghanistan e' assai intensa. Stiamo realizzando molti progetti congiunti. Si tratta, anzitutto, della concessione, da parte della Russia, del corridoio terrestre di transito per i carichi militari dell’Alleanza Nordatlantica. Inoltre, la Russia ha aperto il proprio spazio aereo per l’aviazione militare della NATO.

Il nostro Paese ha addestrato circa mille specialisti per la lotta alla produzione e realizzazione della droga in Afghanistan. E questa e' solo una piccola parte di quei settori nei quali possiamo collaborare con successo.
Ci resta tuttavia difficile capire quali obbiettivi e compiti vengano perseguiti dalla coalizione occidentale in quella regione. Se tra due anni gli statunitensi e i loro alleati lasceranno l’Afghanistan, dovremo affrontare da soli le tendenze estremiste rafforzatesi significativamente in Afghanistan nel periodo delle guerre dell’ultimo trentennio.

Sarebbe logico stabilire i contatti stretti e diretti tra la NATO e l’Organizzazione del Trattato della Sicurezza Collettiva (ODKB), i cui membri sono, geograficamente, vicini prossimi dell’Afghanistan. A mio avviso, nessuno puo' spiegare perche' gli statunitensi hanno rifiutato la possibilita' di una collaborazione, che avrebbe potuto portare loro degli utili. In questa indifferenza non c’e' nessuna logica.

E adesso passiamo alla questione della difesa antimissile. Questo tema mi sta al cuore, non perche' sono l’Ambasciatore della Russia presso la NATO ma perche' il Presidente Medvedev mi ha nominato suo rappresentante speciale per la Commissione della difesa antimissile Russia-NATO. Di conseguenza, sono stato incaricato di guidare la delegazione russa nelle negoziazioni con gli USA per la questione del sistema PRO (l’abbreviazione russa del sistema della difesa antimissile).

Un anno fa, dopo il Summit di Lisbona, il Presidente della Russia Dmitrij Medvedev intervenne con un discorso sulle iniziative dell’approccio settoriale alla creazione di un sistema antimissile PRO in Europa. Si trattava di un progetto di uno scudo antimissile nel quale la Russia avrebbe collaborato con i propri partner occidentali come responsabile per la zona dell’Europa dell'Est.

Al contempo, la Francia poteva coprire e assumersi la responsabilita' per la zona dell’Europa occidentale, la Germania poteva difendere i cieli dell’Europa settentrionale, mentre gli Stati Uniti d’America avrebbero sorvegliato l’Europa meridionale, il settore piu' vicino alla regione maggiormente a rischio di attacchi missilistici. Questa proposta fu respinta dai nostri colleghi statunitensi. Il Presidente degli USA Barak Obama chiamo' Mosca e comunico' che la coalizione dei Paesi membri della NATO non aveva alcuna intenzione di partecipare al progetto della difesa settoriale dell’Europa.

Nonostante questo rifiuto, volevamo essere flessibili nel dialogo con i nostri partner occidentali e abbiamo quindi presentato un’altra proposta, vale a dire, la collaborazione tra i due sistemi indipendenti della difesa antimissile poiche' avevamo saputo che l’Alleanza Nordatlantica aveva deciso di creare un proprio sistema europeo ed indipendente di difesa antimissile. Nella pratica tutto cio' ha carattere puramente convenzionale perche' tutti i mezzi del sistema antimissile europeo sono esclusivamente statunitensi. L’Europa per il momento non possiede le tecnologie di intercettazione dei missili nello spazio cosmico. 

I nostri colleghi di Bruxelles ci hanno spiegato che un tale progetto non puo' essere realizzato perche' la Russia non essendo un membro della NATO non puo' prendere parte al sistema europeo di difesa antimissile europea.
Questa risposta ci ha davvero sorpreso. Conosciamo molto bene i meccanismi della difesa antimissile. La primissima intercettazione di un missile nel cosmo fu effettuata dall’Unione Sovietica piu' di cinquant’anni fa. La Russia possiede tecnologie ed esperienza e, cosa principale, la Russia ha spazi geografici enormi, che ci rendono “un partner naturale” per altre forze geopolitiche. E la nostra proposta e' stata respinta. Perche'? Non lo so. 

In questa rinuncia non c’e' nessuna logica, anche perche' secondo il progetto della difesa antimissile europea, il sistema antimissile copre non solo tutta l’Europa ma anche la parte europea della Federazione Russa. Noi comprendiamo molto bene che i nostri colleghi si preoccupino della difesa dei propri territori pero' non capiamo perche' l’Alleanza si interessi tanto alla difesa del territorio russo. Soprattutto contro la nostra volonta'!

Oggi ai nostri due Paesi (la Francia e la Russia)si presenta una possibilita' di collaborazione strategica. La Russia non vuole limitarsi ai discorsi su alcune eventuali minacce ma propone di trovare e fornire risposte appropriate per tutti sulle questioni poste. Insieme siamo in grado di trovare soluzioni.

Attualmente, uno dei principali compiti della Russia moderna e' il superamento  dell’eredita' del secolo scorso. Il Novecento e' stato una vera tragedia per la mia Patria perche' ha diviso l’Europa in due. La Russia e' stata divisa dai propri partner storici.   

Proprio per questo, uno dei maggiori desideri politici del Presidente Medvedev e del Primo Ministro Putin (ed io conosco molto bene la sua opinione riguardo alla questione perche' ne abbiamo discusso tantissimo) e' il superamento del confine artificiale del secolo passato.

Per realizzarlo, e' necessario trovare o creare le fondamenta delle nostre relazioni future, lavorare ogni giorno e con la piena dedizione per rafforzarle, per il bene del futuro della nostra Europa.

Aggiungo solo un altro pensiero. Noi, cittadini della Federazione Russa, amiamo moltissimo la Francia. E speriamo sinceramente che questo sentimento sia reciproco e che voi consideriate e comprendiate la visione russa del futuro dell’Europa. Abbiamo bisogno di essere insieme!


La prima pubblicazione sul presente sito russo con tutti i diritti della traduttrice: l'8 maggio del 2017.

La seconda pubblicazione dell'articolo sul presente sito russo con tutti i diritti della traduttrice: il 14 dicembre 2018.


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